Sir John Whitmore, uno degli artefici dello sviluppo del coaching in azienda afferma che l’essenza del coaching è:“… Liberare le potenzialità di una persona perché riesca a portare al massimo il suo rendimento, aiutarla ad apprendere piuttosto che limitarsi ad impartirle insegnamenti.”
Cambiamento, rapidità, adattamento, innovazione, crisi, instabilità, relazioni, lavoro di squadra, clima aziendale, stress, etc … questi ormai sono concetti ricorrenti in tutti i settori economici e sociali. Concetti che in alcuni casi stimolano e in altri disorientano o addirittura spaventano. Concetti che, in alcuni non più sporadici casi, descrivono bene la situazione in cui la maggior parte delle aziende e dei loro collaboratori oggi si trova.
Oggi sempre più frequentemente le aziende richiedono a tutti i propri collaboratori di adattarsi a questo mercato sempre più imprevedibile e mutevole, ma non sempre si comunica loro la direzione verso cui muoversi e le modalità o strategie con cui affrontare tale imprevedibilità e i continui cambiamenti. Tutto questo porta inevitabilmente, sul piano individuale e professionale, un senso di inadeguatezza e conseguenti ripercussioni sul clima aziendale e quindi sulla sua intera gestione.
Questo è quanto abbiamo potuto riscontrare negli ultimi anni nel contesto bresciano nel quale siamo inseriti. Da diversi anni ormai ci occupiamo di formazione aziendale nel variegato mondo della comunicazione e delle relazioni interpersonali nelle aziende. Abbiamo lavorato in molti gruppi aziendali e con il passare del tempo abbiamo potuto toccare con mano come le diverse richieste di formazione da “tecniche” (come vendere, come proporsi, come delegare, etc) siano diventate sempre più “umanistiche” (come valorizzare le proprie competenze, come lavorare sugli obiettivi, come sviluppare la motivazione e la pro-attività, etc.).
Negli ultimi cinque anni i nostri interventi nelle aziende sono diventati veri e propri momenti di formazione one-to-one con i diversi ruoli dell’azienda (direttori, responsabili, addetti e agenti) con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della motivazione personale sul posto di lavoro, la chiarificazione del proprio ruolo, l’analisi delle proprie competenze e l’ottimizzazione delle relazioni interpersonali in azienda.
In questo scenario, possiamo quindi confermare che le aziende bresciane che hanno voluto stare al passo con il cambiamento esterno, culturale, sociale ed economico, si sono orientate verso interventi formativi che potessero stimolare il cambiamento interno, mantenendo l’attenzione sul fattore umano e la crescita e lo sviluppo di quelle competenze “soft” necessarie per poter ottimizzare le relazioni dentro e fuori l’azienda (ovviamente senza mai accantonare la formazione di stampo più tecnico).
Ecco quindi che in una città come Brescia abbiamo visto aumentare la domanda dei servizi di coaching in azienda. A differenza di una formazione classica che prevede interventi costosi e con modalità “toccata e fuga” (non sempre terminati i corsi ci sono opportunità di verifica), il coaching risulta essere meno impegnativo e più efficace per le aziende, poiché si misura su obiettivi concreti, è adattabile alle singole esigenze/aspettative, è più flessibile in quanto può costituire un percorso a sé oppure può essere affiancato ad un percorso formativo già avviato.
“Da un’importante ricerca effettuata nel 2010, risulta che tra le 100 aziende più innovative degli USA menzionate dalla rivista Fortune, il 93% utilizza regolarmente il coaching, così come l’83% delle aziende inglesi ed il 71% di quelle australiane”. Questo è quanto si legge sulle riviste di settore. Nella nostra esperienza territoriale il dato è che 2 aziende su 3, negli ultimi tre anni, dalla formazione sono passate al coaching per potersi garantire interventi più mirati su obiettivi concreti, e per sfruttare con una certa regolarità la presenza in azienda di un consulente pronto a gestire tutte le polemiche e i malumori tra i collaboratori, non da un punto di vista psicologico, ma aziendale e organizzativo.
Il servizio di coaching più richiesto è stato verso il management aziendale, dove la spesso la richiesta è stata di trasformare il disagio di alcune figure chiave nell’organizzazione (senso di inadeguatezza nel proprio ruolo, mancanza di indirizzi strategici chiari, ansie derivanti dalla relazione con i propri collaboratori, inserimento delle nuove generazioni in azienda, collaboratori difficili, abitudini comunicative non sempre efficaci, etc) in una organizzata, chiara e motivante visione del proprio ruolo all’interno dell’azienda.
La presenza di un coach in azienda è diventata così un investimento strategico che parecchie aziende stanno facendo per aiutare i propri collaboratori e se stesse a sviluppare le capacità e talenti, per migliorare le relazioni tra i vari reparti e per rendere la comunicazione interna ed esterna più efficace, fluida e snella. Non solo: altri obiettivi richiesti in azienda c’è stato anche il lavoro sul:
- Sviluppo della responsabilità professionale e consapevolezza personale.
- Trasferimento di concetti appresi in altri percorsi formativi.
- Consapevolezza dei punti di forza e delle aree di miglioramento del proprio carattere.
- Sviluppo della capacità di problem solving e di decision making.
- Miglioramento della capacità di gestire il tempo e lo stress.
- Comunicazione con il proprio team e con i clienti o fornitori.
- Etc.
Le modalità con cui abbiamo operato nelle aziende sono state diverse e spesso integrate fra loro: sessioni individuali e in gruppo, sessioni telefoniche piuttosto che interventi tramite mail, partecipazione a riunioni aziendali con successiva analisi e gestione dei dibattiti in azienda.
Per concludere quello che è emerso dai nostri clienti è che il coaching ha permesso loro di avere e comunicare una più chiara visione di tutto il sistema, di capire gli obiettivi e di trasmetterli più efficacemente. Il lavoro sul clima in azienda non solo quindi ha reso più snelle e organizzate le comunicazioni interne e la collaborazione tra risorse, ma ha migliorato notevolmente l’immagine aziendale percepita dal mondo esterno (clienti e fornitori).
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